google0528e1aff91baafe.html google.com, pub-5013857543831952, DIRECT, f08c47fec0942fa0
top of page

Patologie del piede

Cause e Trattamenti

Primo

Unghia incarnita: cause, cura, intervento

Onicocriptosi, detta unghia incarnita, sta diventando sempre più frequente. Tra le cause, oltre che l'uso di calzature alla moda non idonee per la forma del piede, occorre considerare il sovrappeso, specie tra gli adolescenti, ma anche un modo sbagliato di tagliare le unghie dei piedi (leggi: le unghie dei piedi vanno tagliate in orizzontale).

CHE COS'È L'UNGHIA INCARNITA. Quali sono le cause dell'onicocriptosi? L'unghia del piede s'incarnisce, in genere nell'alluce, quando esce dai suoi binari e la lamina cresce nella carne, con infiammazione e dolore. Si forma un tessuto infetto (granuloma reattivo) che fa vedere le stelle. Per di più, chi ha l'unghia incarnita tende a non appoggiare bene il piede, con possibili guai alle ginocchia o alle anche. Per molti l'unghia incarnita è un incubo: tirano avanti con il piede dolorante e tendono a non andare dal medico per timore di essere torturati. In realtà, oggi, almeno nei centri specializzati, le cure non sono così temibili. L'asportazione completa dell'unghia ha lasciato il posto a un intervento ambulatoriale molto meno cruento, la fenolizzazione, che ormai è il trattamento standard per l'elevato tasso di successo e il basso rischio di effetti collaterali: il paziente può camminare una volta dimesso senza sentire dolore e le cure risultano spesso definitive.


L'INTERVENTO DI FENOLIZZAZIONE. In che cosa consiste la fenolizzazione per le unghie incarnite? È un trattamento nell'ambulatorio del medico, che può essere preceduto da una premedicazione del tessuto infiammato (granuloma reattivo) con gel atringente per una settimana. In anestesia locale, il dermatologo asporta tutto il granuloma reattivo, quindi taglia la parte laterale dell'unghia con un tronchese retto e incide la cute per favorire l'uscita della porzione di lamina incarnita, lasciando al suo posto quella sana. Poi applica con uno stecco di legno rivestito da cotone il fenolo liquido puro, che distrugge in modo definitivo la matrice della porzione incarnita. Il tutto dura non più di 30 minuti. Il paziente va quindi fatto accomodare su un lettino con la gamba in posizione rialzata per 30/60 minuti, tempo necessario perché si formi un coagulo stabile e il paziente possa camminare. A questo punto si applica uno strato di garze medicato e un giro di cerotto a nastro, da tenere fino al giorno seguente. Il paziente esce dall'ambulatorio sulle sue gambe e può proseguire le proprie attività normalmente, tranne che l'attività sportiva, da evitare per 15 giorni. Dopo la guarigione la lamina ungueale rimarrà più stretta ma il risultato estetico è più che buono. Le ricadute sono rarissime.

DA EVITARE. Ecco i trattamenti da evitare per curare l'unghia incarnita.
• Sempre, i rimedi fai da te.
• L'asportazione completa dell'unghia. Fino a poco tempo fa la soluzione all'onicocriptosi prevedeva l'estirpazione di tutta l'unghia, ma quasi sempre il problema si ripresentava dopo qualche tempo, perché il medico non riusciva a portare via in modo definitivo anche la matrice (cioè la radice nascosta dell'unghia).
• I centri estetici, a cui va lasciata solo la cura preventiva del piede.
• Metodi per eliminare le cellule della matrice ungueale ormai in disuso, come la coagulazione per corrente diatermica, l'evaporazione laser o la distruzione con il freddo dell'azoto liquido, perché comportavano il rischio di danneggiare il periostio e l'osso falangeo sottostante.
• Lunghi periodi con l'unghia incarnita: meglio rivolgersi al più presto a un medico competente.

secondo

Verruche Plantari

Verruche

Le verruche plantari sono piccole protuberanze cutanee, spesso dolenti e fastidiose, che possono

svilupparsi in una qualunque zona della pianta del piede oppure coinvolgere solamente le dita.

Similmente agli altri tipi di verruche, anche quelle plantari sono causate dal papilloma virus:

penetrando la pelle attraverso microlesioni, il patogeno manifesta tutta la sua virulenza

producendo minuscole escrescenze cutanee che assumono la tipica colorazione giallo-grigiastra

ed una caratteristica forma tondeggiante.

Prevenzione

Analizzando le statistiche scientifiche, si scopre facilmente come le persone che camminano senza

scarpe - vedi ad esempio i popoli indigeni - siano (quasi) immuni dalle verruche plantari.

A detta di ciò, pare proprio che camminare senza scarpe costituisca uno stratagemma efficace

per impedire al papilloma virus di attecchire alla pelle dei piedi, dunque di originare le verruche.

Camminando scalzi, infatti, la pelle dei piedi diventa più spessa e resistente, tale da proteggere i piedi da lesioni simili. Viceversa, sembra proprio che l'umidità del piede rinchiuso nella scarpa crei le condizioni ideali per la replicazione del papilloma virus a livello dei piedi.

Considerando che nella società moderna è pressoché impossibile camminare costantemente a piedi nudi, il consiglio è comunque quello di togliersi scarpe e calzini dopo aver camminato in luoghi comuni e umidi come spogliatoi o palestre. In alternativa, è possibile indossare semplici ciabatte infradito fintantoché i piedi non si saranno completamente asciugati.Considerando, poi, che le verruche plantari costituiscono un fenomeno estremamente contagioso, è evidente come sia importante prendere le dovute precauzioni per evitare di contrarre (o di trasmettere) il papilloma virus per contatto diretto. A tale scopo, le linee precauzionali più importanti per limitare il dilagare dell'infezione sono:

  • Indossare le infradito quando si utilizzano bagni, docce e spogliatoi comuni

  • Evitare l'utilizzo promiscuo di oggetti da toeletta come asciugamani e calzini

  • Coprire le verruche plantari con un apposito bendaggio adesivo durante l'attività natatoria

  • Cambiare i calzini tutti i giorni

  • Arieggiare le scarpe dopo averle indossate

  • Tenere i piedi puliti ed asciutti

  • Non toccare le verruche delle altre persone

  • Non graffiare le verruche plantari per minimizzare il rischio di diffusione dell'infezione

  • Lavarsi spesso le mani

  • Proteggere i micro taglietti sui piedi con garze o cerotti sterili

Terzo

Micosi delle unghie

Piede con Micosi

Tra tutte le affezioni ascrivibili alle unghie, gli esperti stimano che le micosi si manifestino con un'incidenza che varia dal 30 al 50%. Tecnicamente, si parla di “onicomicosi”, per indicare quel disturbo legato alle unghie, scatenato da microorganismi chiamati miceti: questi funghi scatenano l'infezione, che può rimanere circoscritta in un'unica unghia, o può intaccare anche le altre.L'unghia colpita da onicomicosi, in particolare nella sua estremità, tende a cambiare il proprio colore originario, sfumando generalmente dal bianco al giallino: l'unghia può talvolta presentare delle macchie di diverso colore, come il marrone, il verde e anche il nero. Se il fungo si spinge in profondità, le unghie possono diventare più spesse, oppure sgretolarsi lateralmente, provocando dolore.

 

 

Cause e fattori di rischio

I luoghi umidi rappresentano un ottimo terreno di proliferazione per i miceti: questi funghi vivono

negli spogliatoi pubblici, nelle piscine e nelle docce, e possono infettare le unghie penetrando

nello spazio interposto tra il letto ungueale e l'unghia.Molto spesso i funghi infettano le unghie

dei piedi, essendo un ambiente prospero alla proliferazione: i piedi, infatti, esposti al calore e

all'umidità, registrano una sudorazione notevolmente più consistente rispetto le mani.

A questo fatto si aggiunge un indebolimento del sistema immunitario:

nei piedi la circolazione ematica indirizzata verso le unghie è più difficile rispetto a quella diretta

alle unghie delle mani, di conseguenza le difese immunitarie dell'organismo sono più deboli nei piedi.

Ciò non toglie, comunque, che anche le unghie delle mani possano essere un locus propizio per i miceti.

 

È opportuno ricordare che - nonostante le onicomicosi siano frequentemente determinate da funghi “dermatofiti” - anche  lieviti e muffe possono provocare queste tipologie di infezioni.I diabetici e gli anziani, in genere, sono maggiormente colpiti dalle micosi delle unghie: durante l'invecchiamento, le unghie tendono a diventare più spesse, quindi più suscettibili all'attacco dei miceti.Le statistiche indicano che i maschi sono maggiormente colpiti dalle micosi rispetto al sesso debole (si può azzardare, in questo caso, la definizione di “sesso forte”, incarnata dalle donne).

Anche il piede d'atleta e la psoriasi si configurano come altri fattori predisponenti le infezioni micotiche a livello delle unghie: il piede d'atleta è un disturbo contagioso causato da un fungo molto frequente tra gli atleti, mentre la psoriasi ungueale non è contagiosa.Se all'abitudine scorretta di usare calze e scarpe strette (che impediscono la traspirazione), e di camminare scalzi in luoghi umidi, si associano sudorazione eccessiva e disturbi del sistema immunitario, le probabilità di contrarre una micosi delle unghie aumentano decisamente.

Quarto

Il Piede Diabetico

Come per la maggior parte delle patologie, anche per il piede diabetico la “cura” migliore è la prevenzione. In presenza di neuropatia sensitiva, infatti, è fortemente consigliato il controllo frequente del piede in modo da monitorare gli eventuali sintomi di questa patologia e poter intervenire tempestivamente in caso di ulcere o di altre complicanze.

Il rispetto delle regole qui proposte aiuterà, in linea generale, a prevenire l’insorgenza di tutte le patologie legate al fenomeno del piede diabetico.

- ispezionare e lavare ogni giorno i piedi- controllare la temperatura dell’acqua col gomito o col termometro- asciugare bene ma delicatamente, eventualmente con il phon- usare calze che non stringano e cambiarle ogni giorno- idratare il piede con creme specifiche- non usare callifughi o strumenti taglienti per le callosità- tagliare le unghie con forbice a punte smusse, arrotondare con lima di cartone- non camminare a piedi scalzi- non usare fonti calore dirette (borse d’acqua calda, calorifero, camino, etc.)- usare scarpe comode con punta rotonda e tacco non superiore a 4 cm- quando si calzano scarpe nuove, controllare il piede dopo pochi minuti di cammino.

In presenza di picchi di pressione è consigliabile l’uso di plantari di equilibrio e scarpe predisposte a contenere insieme il piede e il plantare e contemporaneamente a difenderlo da frizioni e pressioni. Tali scarpe devono essere preformate in modo anche da poter alloggiate eventuali deformità.

Cinque

Ipercheratosi (callosità)

Ipercheratosi
Calli
Trattamento Calli

L'ipercheratosi, definita comunemente callosità, callo, occhio di pernice o durone, è un ispessimento dello strato esterno della pelle, può interessare svariate zone del piede, assumere diversi aspetti clinici e dipendere da più di una causa. Le zone maggiormente colpite sono la pianta (ipercheratosi plantare), nello specifico al di sotto delle teste metatarsali, e le dita (ipercheratosi digitale).In quest' ultimo caso, parleremo di ipercheratosi interdigitale quando l'ipercheratosi è presente tra un dito ed un altro; dorsale quando si trova sul dorso del dito; apicale quando è all'estremità del dito; subungueale quando è al di sotto dell' unghia; si parla, invece, di onicofosi quando l’ipercheratosi è presente tra l' unghia ed il margine del dito. Zone raramente affette da ipercheratosi sono: il dorso del piede e il margine esterno o interno del piede.Il quadro clinico muta in base alla tipologia di ipercheratosi:

​

  • la placca callosa è un’ipercheratosi estesa

  • il tiloma è un'area di ipercheratosi molto spesso tondeggiante e circoscritta

  • l' heloma ha una forma circolare, è caratterizzato da un nucleo ben definito, e si distingue in molle e duro.

 

Le cause della formazione di ipercheratosi sono da attribuire principalmente ad un eccessivo carico, in seguito ad alterazioni della struttura del piede, o ad attrito, ad esempio quello provocato da una scarpa troppo stretta; anche patologie tipicamente dermatologiche come la psoriasi possono essere causa di ipercheratosi.Il trattamento podologico (curettage podologico-pedicure curativo) consiste in primo luogo nell' asportazione dell'ipercheratosi, con metodi incruenti, per eliminare il dolore. In secondo luogo, si ricercano e si interviene sulle cause della patologia, in modo da evitare recidive con plantari su misura e/o ortesi in silicone.

Sei

La Riflessologia Plantare

La riflessologia plantare è una tecnica curativa che prende spunto dall’antica medicina tradizionale cinese, e si basa sui concetti di riflessologia ed energia. Il principio di base è quello secondo cui sulla pianta del piede si riflette ogni altra parte del nostro organismo, come se si trattasse di una specie di mappatura di ogni singolo organo interno o apparato. In termini più scientifici, si può dire che ogni zona della pianta del piede è connessa, tramite una terminazione nervosa, a una parte della colonna vertebrale, che a sua volta la mette in contatto con un organo. Di conseguenza, ogni tipo di stimolazione o manipolazione eseguita su una parte del piede si andrà a riflettere, con effetti positivi o negativi, sull’organo a essa collegato.

In realtà la stessa zona plantare può essere stimolata per molteplici terapie, poiché queste zone non solo corrispondono a una specifica parte dell’organismo, ma presiedono anche a funzioni più generali, che sono indicate dalla medicina tradizionale cinese. Così, ad esempio, la zona che corrisponde alla testa può essere stimolata positivamente per risolvere problemi di cefalea, ma anche per una terapia indirizzata a un riequilibrio psichico. Allo stesso modo la zona che corrisponde ai polmoni servirà sia a correggere la funzione respiratoria sia, seguendo i canoni della medicina cinese, a effettuare un’azione antistress.

Ognuna di queste parti della pianta del piede può essere stimolata singolarmente o contemporaneamente ad altre zone, secondo il principio dell’insieme riflesso, vale a dire di tutte le zone che trattate insieme permettono una specifica azione di riequilibrio energetico e di miglioramento di determinati apparati o funzioni. Quando si stabilisce un determinato insieme riflesso, è necessario prendere in considerazione sia le zone ad azione generale sia quelle che intervengono in maniera più mirata sullo specifico problema da risolvere, tenendo presente che non si dovrebbe superare il limite delle 8-10 zone da trattare contemporaneamente. Per esempio, qualora si voglia intervenire su uno stato di stress psicofisico, con manifestazioni di astenia, ansia, difficoltà nella concentrazione e insonnia, si dovrà intervenire su sei zone, che presiedono testa, polmoni, cuore, pancreas, reni e colon discendente.

I trattamenti di riflessologia plantare vengono effettuati da specialisti che conoscono a fondo tutte le problematiche relative

alla riflessologia, all’energia e sono esperti di medicina tradizionale cinese. L’unico neo è che si tratta di prestazioni per forza di cose occasionali, che otterrebbero risultati senz’altro più incisivi se potessero essere protratte nel tempo.

Massaggio dei piedi
Sette

Ortoplastica

La tecnica dell’ORTOPLASTICA  è particolarmente efficace nel risolvere problemi apparentemente piccoli, ma che costringono un sempre maggior numero di persone alla rinuncia di uno dei movimenti fondamentali nella vita quotidiana “IL PASSO”.

Le ortesi in silicone sono realizzate modellandole direttamente sul piede, questo consente il massimo rispetto della forma anatomica. Il silicone si è rilevato di grande interesse grazie alle seguenti caratteristiche: morbidezza ed elasticità del materiale, massimo rispetto della forma anatomica, rapidità di esecuzione, svariate possibilità di impiego, atossicità, praticità d’uso, possibilità di inserimento in qualunque tipo di calzatura, consegna immediata, basso costo.

L’elastomero di silicone utilizzato attualmente in podologia è un bi-componente, composto da una pasta semifluida e da un catalizzatore in pasta che opportunamente miscelati si condensano rendendo indeformabile l’ortesi con buone caratteristiche di resistenza e di elasticità. Durante il periodo di condensazione che può durare qualche minuto bisogna modellare l’ortesi nel modo più corretto possibile, attendere la completa catalizzazione, estrarre l’ortesi dalle dita, rifilare eventuali eccedenze di materiale e l’ortesi è pronta per essere consegnata.

 

TECNICA DI COSTRUZIONE

Ortoplastica modellata sul piede: sul piede in scarico-carico o semicarico-dinamica questa scelta dipende dall’esame clinico. Dopo aver valutato la quantità di pasta necessaria si mescola bene col catalizzatore secondo le indicazioni della casa, la pallina viene appiattita in modo da facilitare l’applicazione sul piede e il modellaggio. Se il materiale sarà in eccesso ci sarà più lavoro di laboratorio per la smerigliatura, se sarà insufficiente sarà difficile aggiungere l’ammanco, consigliamo quindi di provare la quantità di silicone base prima di mettere il catalizzatore, sulla parte da modellare.

Otto

PLANTARE SU MISURA  PRENOTA UNA VISITA AL 3298867197

Carolina Kostner Plantari Follieri
convenzioni asl inail Plantari Civitavecchia
Stampante 3D Plantari su misura

Dott. Alessandro Follieri   

Stampante in 3D

Il plantare è un presidio medico-sanitario volto a modificare i rapporti articolari del piede per ottenere un riequilibrio morfo-strutturale dell'arto durante la fase di appoggio e propulsione, sia in statica che in dinamica.

Il nome plantare deriva dalla struttura anatomica dove agisce, cioè la pianta del piede.

Viene utilizzato negli stati algici del piede (metatarsalgia, neuroma di Morton, capsulite, etc.) ed in determinate complicanze agli arti inferiori di patologie sistemiche quale diabete (piede diabetico), artrite reumatoide (piede reumatico) ed in altre patologie che colpiscono il sistema vascolare, nervoso e linfatico (vasculopatie periferiche, linfedema, malattia di Charcot-Marie-Tooth).

La nostra azienda è specializzata nella realizzazione di Plantari e scarpe su Misura

TIPOLOGIA DI PLANTARI:

PLANTARE ORTOPEDICO 

  • Piede Piatto 

  • Piede Cavo

  • Alluce valgo

  • Alluce rigido

  • Spina calcaneare

  • Metatarsalgia 

  • Neuroma di Morton

  • Fascite plantare 

  • Talalgie

  • Dita a martello 

  • Problematiche muscolo-tendinee come quelle al Tibiale Posteriore e Anteriore

PLANTARE PER SPORTIVO

PLANTARE PER DIABETICI

Ancora 9

ULCERA DIABETICA TRATTAMENTO IN LASERTERAPIA

Ancora 10

Cryotherapy

 

Cryotherapy is a treatment that uses COLD, it is an INNOVATIVE technique used as an alternative to more invasive and painful methods.

​

Cryoterapia Daniele Follieri
Cryoterapia Daniele Follieri
Ancora 11

Ultrasound Therapy

Ultrasounds are high frequency acoustic vibrations not perceptible to the human ear. Ultrasonic irradiation therefore generates a micromassage of considerable intensity, acting in depth in the tissues. From this vibration, shock and friction of the cellular and intracellular structures heat is generated, in fact, as well as a mechanical effect, the ultrasounds also exert a consequent thermal effect. fibrotic and trophic effect.

bottom of page